The Medical Letter TML n. 23 / 2025

Nr. 23 del 10/11/2025

TML n. 23 / 2025 Aggiornamenti sul lecanemab per la malattia di Alzheimer

La US Food and Drug Administration (FDA) ha raccomandato un monitoraggio aggiuntivo mediante risonanza magnetica (magnetic resonance imaging, MRI) durante l'inizio del trattamento con l'anticorpo monoclonale diretto contro la beta amiloide lecanemab-irmb (Leqembi - Eisai Limited) (1) e ha approvato una nuova formulazione SC del farmaco (Leqembi Iqlik - Eisai negli Stati Uniti; non disponibile in commercio in Italia) per il trattamento di mantenimento della malattia di Alzheimer.


Monitoraggio aggiuntivo con MRI – Una comunicazione sulla sicurezza dei farmaci della FDA raccomanda che i pazienti si sottopongano a un'ulteriore MRI durante l'inizio della terapia con lecanemab per identificare più precocemente ARIA (amyloid related imaging abnormalities) con edema (ARIA-E). L'etichetta del lecanemab conterrà ora una raccomandazione di effettuare una MRI cerebrale prima della terza infusione endovenosa del farmaco, oltre alle scansioni precedentemente raccomandate al basale e prima della quinta, settima e quattordicesima infusione. (2)
Secondo quanto riportato dalla Drug Safety Communication, sono stati segnalati al FAERS (FDA Adverse Event Reporting System) un totale di 101 casi di ARIA-E grave associati al lecanemab, di cui sei fatali. Due casi si sono verificati tra la seconda e la terza infusione di lecanemab e 22 (quattro fatali) tra la terza e la quarta. Tutti e 24 questi casi precoci sono stati identificati attraverso risonanze magnetiche non programmate eseguite a causa dello sviluppo dei sintomi di ARIA-E. (2)
Oggi quindi è richiesto lo stesso numero di MRI cerebrali per il lecanemab e il donanemab (non dispnibile in commercio in Italia), un altro anticorpo monoclonale diretto contro la beta amiloide approvato per il trattamento della malattia di Alzheimer (tabella 1). (3,4) Prima di iniziare il trattamento con uno dei due farmaci è necessario eseguire anche il test per lo stato APOE ε4; il rischio di ARIA è maggiore nei pazienti portatori dell'allele APOE ε4 (in particolare gli omozigoti APOE ε4).
Ai pazienti in cura con lecanemab o donanemab e ai loro caregiver deve essere detto di segnalare immediatamente sintomi di ARIA-E (ad es. cefalea, confusione, vertigini, alterazioni della vista, nausea, afasia, debolezza, convulsioni). Se si manifestano tali sintomi, è necessario eseguire tempestivamente una MRI e sospendere il trattamento nei pazienti con sintomi di ARIA-E moderati o gravi o in quelli che presentano riscontri radiologici.

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