La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato il modulatore del recettore GABAA brexanolone (non disponibile in commercio in Italia) per il trattamento EV della depressione post partum (PPD). Il brexanolone è il primo farmaco approvato dalla FDA per questa indicazione.
PPD – La depressione post partum può colpire fino al 20% delle donne nel periodo che segue il parto. È stata associata a compromissione della relazione mamma-bambino e a effetti avversi sullo sviluppo cognitivo, comportamentale ed emotivo del bambino. Per il trattamento iniziale della PPD da moderata a grave generalmente vengono utilizzati gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI), ma i dati sulla sua efficacia per questa indicazione sono contrastanti e gli effetti massimi vengono raggiunti solo dopo diverse settimane di trattamento. Sono stati utilizzati anche gli inibitori della ricaptazione della serotonina-noradrenalina (SNRI) e gli antidepressivi triciclici, ma i dati sulla loro efficacia sono limitati. La terapia elettroconvulsivante ha un’azione rapida e si è rivelata efficace nel trattamento della PPD refrattaria. (1)
FARMACOLOGIA – Il brexanolone modula positivamente l’attivazione neuronale dei recettori inibi tori del GABAA. È chimicamente identico al neurosteroide endogeno allopregnanolone, il principale metabolita del progesterone. I livelli di allopregnanolone durante la gravidanza salgono, raggiungono il picco nel terzo trimestre e poi conoscono una brusca discesa dopo il parto. (2)
STUDI CLINICI – La FDA ha approvato il brexanolone sulla base dei risultati di due studi clinici randomizzati, in doppio cieco, controllati con placebo su un totale di 246 donne adulte a ≤ 6 mesi dal parto e che avevano sperimentato un inizio di sintomi depressivi importanti nel terzo trimestre o ≤ 4 settimane dopo il parto. Le donne nello studio 1 erano affette da PPD grave (definita da un punteggio sulla Hamilton Depression Rating Scale [HAM-D] ≥ 26); quelle nello studio 2 da PPD moderata (punteggio HAM-D pari a 20-25). In entrambi gli studi, sono stati infusi i punteggi HAM-D alla fine dell’infusione di 60 ore di brexanolone erano significativamente inferiori rispetto a quanto si otteneva dopo la somministrazione del placebo (endpoint primario). A 30 giorni, i punteggi HAM-D sono rimasti significativamente inferiori nelle donne che avevano ricevuto il brexanolone nello studio 1, ma non nello studio 2 (vedi Tabella 1). (3)
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