TML n. 20 / 2022 RUXOLITINIB CREMA PER LA VITILIGINE NON SEGMENTALE
La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato la formulazione in crema all’1,5% dell’inibitore delle Janus-chinasi (JAK) ruxolitinib (Opzelura-Incyte negli USA; non disponibile in commercio in Italia) per il trattamento topico della vitiligine non segmentale (Nonsegmental Vitiligo, NSV) nei pazienti di età ≥ 12 anni. Opzelura è il primo farmaco approvato dalla FDA per questa indicazione. In precedenza era stato approvato per il trattamento della dermatite atopica.1
VITILIGINE NON SEGMENTALE – Nei pazienti affetti da vitiligine, la distruzione dei melanociti causa la formazione di chiazze bianche sulla cute e sui capelli, che variano per dimensione e localizzazione e che, nel tempo, possono diffondersi. La NSV, che rappresenta l’84-95% di tutti i casi di vitiligine, è un disturbo autoimmune caratterizzato da una distribuzione bilaterale delle chiazze, che si sviluppa tipicamente tra i 10 e i 30 anni; le persone affette da altri disturbi autoimmuni (ad es. malattia di Graves, alopecia areata, artrite reumatoide), da melanoma o con un’anamnesi familiare di malattia autoimmune sono a maggior rischio.2,3
TRATTAMENTO STANDARD – Gli obiettivi del trattamento della NSV sono la prevenzione della progressione della malattia e il ripristino della pigmentazione. Per il trattamento di prima linea sono stati utilizzati off-label un corticosteroide topico, come il mometasone o il clobetasolo, o un inibitore topico della calcineurina, come il tacrolimus o il pimecrolimus. Gli inibitori della calcineurina sono i farmaci di elezione per la vitiligine del viso e del collo, dove gli effetti avversi dei corticosteroidi possono essere fastidiosi. Viene spesso impiegata la fototerapia, soprattutto nei pazienti con malattia disseminata. I corticosteroidi sistemici possono essere somministrati ai pazienti con NSV in rapida progressione. Per il trattamento della malattia refrattaria il trapianto chirurgico di melanociti rappresenta un’opzione.2,3