TML n. 20 / 2023 COLCHICINA A BASSO DOSAGGIO PER LA PREVENZIONE DEGLI EVENTI CARDIOVASCOLARI
La colchicina, disponibile da decenni negli Stati Uniti e in Italia per la profilassi e il trattamento delle crisi di gotta e per altre indicazioni in formulazioni orali contenenti 0,6 mg (0,75 mg o 1 mg in Italia) di farmaco, è stata ora approvata dalla FDA nella formulazione in compresse da 0,5 mg (Lodoco AGEPHA Pharma in USA; non disponibile in commercio in Italia) per ridurre il rischio di infarto miocardico (IM), ictus, rivascolarizzazione coronarica e morte cardiovascolare negli adulti con malattia aterosclerotica conclamata o con fattori di rischio multipli per malattia cardiovascolare.1
MECCANISMO D'AZIONE – Si ritiene che l’infiammazione svolga un ruolo importante nell’aterosclerosi e nella progressione della malattia coronarica.2,3 Livelli elevati di proteina C-reattiva ad alta sensibilità (CRP) in pazienti con o ad alto rischio di malattia aterosclerotica che assumono una statina sono stati associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari.4 La colchicina interferisce con l’attivazione dell’interleuchina 1-β, inibisce la polimerizzazione della β-tubulina e previene l’attivazione e la migrazione dei neutrofili e la loro interazione con le piastrine, ma la relazione tra questi effetti e il beneficio cardiovascolare non è chiara.
STUDI CLINICI – La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato Lodoco sulla base dei risultati di uno studio in doppio cieco (LoDoCo2) condotto su 5522 pazienti con malattia coronarica cronica, randomizzati a ricevere 0,5 mg di colchicina o placebo una volta al giorno. La maggior parte dei pazienti assumeva anche un farmaco antiaggregante o anticoagulante, un farmaco per la riduzione dei lipidi, un betabloccante e/o un inibitore del sistema renina-angiotensina. Dopo un follow-up mediano di 28,6 mesi, l’incidenza del composito di morte cardiovascolare, IM spontaneo (non procedurale), ictus ischemico o rivascolarizzazione coronarica guidata da ischemia, l’endpoint primario, è stata significativamente inferiore nel braccio colchicina rispetto al braccio placebo (6,8% contro 9,6%; numero necessario da trattare [NNT] ~ 36). Anche l’incidenza di ogni componente dell’endpoint primario è risultata statisticamente significativa con la colchicina rispetto al placebo. L’incidenza di morte per cause non cardiovascolari è stata leggermente superiore nel braccio colchicina rispetto al braccio placebo (0,7 contro 0,5 eventi/100 anni-persona).5