The Medical Letter TML n. 21/2019

Nr. 21 del 01/11/2019

TML n. 21/2019 SEMAGLUTIDE ORALE PER IL DIABETE DI TIPO 2

Una formulazione orale del recettore del peptide-1 glucagonesimile (GLP-1) semaglutide (Rybelsus-Novo Nordisk negli USA; la domanda di AIC è stata presentata all’EMA ed è in attesa di valutazione da parte del CHMP; non disponibile in commercio in Italia) è stata approvata dalla US Food and Drug Administration (FDA) per il trattamento monogiornaliero del diabete di tipo 2 negli adulti. La semaglutide, disponibile come formulazione per iniezione sottocutanea (Ozempic-Novo Nordisk)1 dal 2017 negli Stati Uniti e dal 2019 in Italia, è il primo agonista del recettore del GLP-1 a diventare disponibile per la somministrazione orale; gli altri quattro agonisti del recettore del GLP-1 attualmente disponibili negli Stati Uniti sono somministrati mediante iniezione sottocutanea (SC).
TRATTAMENTO STANDARD – La metformina (Glucophage-Bruno Farmaceutici e altri; disponibile anche come medicinale equivalente) è il farmaco di scelta per il trattamento iniziale del diabete di tipo 2, ma la maggior parte dei pazienti richiede alla fine una terapia multifarmaco per raggiungere l’obiettivo di A1C.2 La scelta di un farmaco aggiuntivo è spesso determinata dalla presenza di comorbilità. Per i soggetti affetti da malattia cardiovascolare aterosclerotica (ASCVD), attualmente si preferisce un agonista del recettore del GLP-1 o un inibitore del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2) con benefici cardiovascolari provati.3

MECCANISMO D’AZIONE – Gli agonisti del recettore del GLP-1 potenziano la secrezione glucosio-dipendente di insulina, sopprimono la secrezione di glucagone, rallentano lo svuotamento gastrico e promuovono il senso di sazietà. Riducono l’A1C di circa l’1,0-1,5%, causano perdita di peso e solo di rado provocano ipoglicemia.2

STUDI CLINICI – La FDA ha approvato la semaglutide orale sulla base dei risultati di studi randomizzati condotti su pazienti con diabete di tipo 2, in cui la nuova formulazione è stata confrontata con il placebo, l’inibitore della dipeptidil peptidasi 4 (DPP-4) sitagliptin, l’inibitore del SGLT2 empagliflozin o l’agonista del recettore della GLP-1 liraglutide (Tabella 1).
In uno studio di sicurezza randomizzato, condotto su 3183 pazienti ad alto rischio cardiovascolare (PIONEER 6), la semaglutide orale è risultata non inferiore al placebo per quanto riguarda gli eventi avversi cardiovascolari maggiori (3,8% contro 4,8% con il placebo).4 In uno studio simile (SUSTAIN 6) condotto su 3297 pazienti ad alto rischio cardiovascolare, l’uso della semaglutide iniettabile era associato a una riduzione degli eventi cardiovascolari (6,6% contro 8,9% con il placebo).5 È tuttora in corso uno studio in cui si stanno valutando i benefici cardiovascolari della semaglutide orale.

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