The Medical Letter TML n. 22/2011

Nr. 22 del 15/11/2011

TML n. 22/2011 – IN BREVE: Propofol rivisitato

Un lettore negli Stati Uniti ha chiesto di riesaminare l’impiego del propofol (Diprivan-AstraZeneca; disponibile anche come medicinale equivalente) come agente sedativo nell’ambito di procedure diagnostiche di breve durata, quali la colonscopia.
Introdotto per la prima volta sul mercato più di 20 anni fa (1), il propofol ha un inizio di azione rapido (i pazienti in genere perdono coscienza in meno di un minuto) e una breve durata di azione con un recupero rapido (tre-cinque minuti), caratteristiche che lo rendono particolarmente adatto a procedure ambulatoriali di breve durata. Il propofol è attualmente l’anestetico per via parenterale utilizzato più comunemente negli Stati Uniti (2). I principali problemi associati al suo impiego sono il dolore all’iniezione e la contaminazione batterica, entrambi correlati alla formulazione del farmaco, che è un’emulsione lipidica; il fospropofol (Lusedra, negli USA; non disponibile in commercio in Italia) è un profarmaco del propofol solubile in acqua che agisce in modo simile, ma non è associato a dolore all’iniezione EV o a un rischio significativo di contaminazione (3, 4). Il propofol e il fospropofol hanno una finestra terapeutica ristretta; un sovradosaggio può indurre rapidamente stati di profonda sedazione e anestesia generale, con possibile depressione respiratoria e perdita dei riflessi di protezione delle vie respiratorie.
Dopo anni di utilizzo da parte, tra gli altri, di medici e infermieri dei reparti di Pronto Soccorso, di infermieri di anestesia e gastroenterologi, il CMS (Centers for Medicare and Medicaid Services) nel 2010, subito dopo la morte di Michael Jackson correlata al propofol, ha emanato una comunicazione che è stata generalmente interpretata come una restrizione dell’impiego del propofol per la sedazione procedurale ai soli anestesisti. Le linee guida del CMS, limitate ai pazienti Medicare e Medicaid, hanno prodotto un effetto a catena nei reparti di Pronto Soccorso dove il propofol viene ampiamente utilizzato per procedure di intubazione e per procedure endoscopiche; i pazienti che hanno effettuato per anni endoscopie senza ricevere fatture dagli anestesisti ora le stanno ricevendo.
Il tasso di mortalità associato all’impiego di propofol per procedure di breve durata è così basso che sono disponibili pochi dati di confronto relativi alla sicurezza dell’utilizzo di propofol da parte di non-anestesisti e di anestesisti (5, 6).

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