The Medical Letter n. 23 / 2021

Nr. 23 del 01/12/2021

TML n. 23 / 2021 FARMACI PER L’ARTRITE REUMATOIDE

Negli Stati Uniti l’artrite reumatoide (AR) ha una prevalenza dello 0,5% tra gli adulti ed è circa 2,5 volte più comune nelle donne che negli uomini. Le linee guida per il trattamento dell’AR emanate dall’American College of Rheumatology sono state recentemente aggiornate. L’obiettivo del trattamento è ridurre al minimo l’attività della malattia e prevenire danni irreversibili alle articolazioni.




DMARD CONVENZIONALI – Per il trattamento iniziale dell’AR vengono utilizzati i farmaci antireumatici modificanti la malattia (DMARD). Generalmente non hanno un effetto analgesico immediato, ma con il tempo possono tenere sotto controllo i sintomi e hanno dimostrato di rallentare e, potenzialmente, arrestare la progressione della malattia. Il metotrexato è il farmaco di scelta nei pazienti con un’attività di malattia da moderata ad alta. Nei pazienti con attività di malattia bassa, alcuni medici preferiscono iniziare il trattamento con l’idrossiclorochina e/o la sulfasalazina.




Metotrexato – Anche a basse dosi, il metotrexato può alleviare i sintomi, limitare il danno articolare e migliorare gli outcome clinici. Il suo effetto antireumatico di solito diventa evidente entro sei settimane dall’inizio del trattamento, ma può richiedere diversi mesi. La tossicità può verificarsi con maggiore probabilità nei pazienti con insufficienza renale; il farmaco non è raccomandato nei pazienti con insufficienza renale grave (CrCl < 30 ml/min). Il metotrexato generalmente non deve essere somministrato ai pazienti con insufficienza epatica pre-esistente o a quelli che consumano grandi quantità di alcol. I livelli delle transaminasi epatiche devono essere monitorati prima di iniziare il trattamento e durante il trattamento. Prima di iniziare la terapia i pazienti devono essere sottoposti a screening per infezione attiva da epatite B e C.




Effetti avversi – A basse dosi, il metotrexato è solitamente ben tollerato, ma può provocare stomatite, anoressia, nausea, vomito, crampi addominali, affaticamento, aumento delle aminotransferasi e fibrosi epatica. È un antifolato tossico per le cellule che si moltiplicano velocemente; durante il trattamento si raccomandano il monitoraggio periodico dell’emocromo e l’integrazione con acido folico o acido folinico. In assenza di sovradosaggio (ad es. se il farmaco viene somministrato quotidianamente invece che settimanalmente) o di insufficienza renale grave, la mielosoppressione grave è un evento raro. L’uso del metotrexato è stato di rado associato a una condizione simile al linfoma, che spesso regredisce quando il farmaco viene interrotto. In meno dell’1% dei pazienti si verifica polmonite interstiziale, che può essere grave.




Interazioni farmacologiche – Il trimetoprim e gli altri farmaci che interferiscono con il metabolismo dei folati possono aumentare la soppressione del midollo osseo provocata dal metotrexato.
L’uso concomitante di alcol o altri farmaci epatotossici aumenta il rischio di epatotossicità.

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