TML n. 24 / 2021 VARENICLINA SPRAY NASALE PER LA MALATTIA DELL’OCCHIO SECCO
La FDA ha approvato Tyrvaya (Oyster Point negli USA; non disponibile in commercio in Italia), una formulazione spray nasale dell’agonista colinergico vareniclina (Champix-Pfizer), per il trattamento della malattia dell’occhio secco. È il primo spray nasale a essere approvato negli Stati Uniti per questa indicazione. La formulazione orale della vareniclina (Champix-Pfizer) è disponibile da anni per la cessazione del fumo.
MALATTIA DELL’OCCHIO SECCO – L’alterazione dell’omeostasi del film lacrimale (alterazione della composizione, riduzione della produzione di lacrime, rapida evaporazione) e la conseguente infiammazione della superficie oculare causano il disagio e la visione offuscata tipiche della malattia dell’occhio secco. Tra i fattori scatenanti si annoverano la disfunzione delle ghiandole di Meibomio e delle ghiandole lacrimali, la scarsa funzionalità delle palpebre, fattori ambientali, l’uso prolungato dello schermo, condizioni infiammatorie come la sindrome di Sjögren e l’assunzione di alcuni farmaci oculari o sistemici come gli antistaminici, i retinoidi, i diuretici, i betabloccanti e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). La malattia dell’occhio secco è più diffusa tra le donne e tra gli adulti di età più avanzata.
TRATTAMENTO STANDARD – La terapia della malattia dell’occhio secco prevede le lacrime artificiali (gocce oftalmiche, gel, unguenti e inserti oculari), l’emulsione oftalmica allo 0,05% (Restasis-Allergan; farmaco per solo uso ospedaliero), la soluzione oftalmica allo 0,09% di ciclosporina e la soluzione oftalmica lifitegrast al 5% (non disponibile in commercio in Italia).2-4 Per ridurre l’infiammazione oculare nella fase acuta della malattia (insorgenza inferiore alle due settimane), vengono utilizzati la sospensione oftalmica di loteprednol etabonato (Lotemax-Baush&Lomb) e altri corticosteroidi topici.5 L’impiego a lungo termine dei corticosteroidi può aumentare la pressione intraoculare e provocare la formazione della cataratta. In alcuni pazienti il conservante cloruro di benzalconio può causare irritazione oculare ed esacerbare i sintomi della malattia; è preferibile l’uso di preparati oftalmici privi di conservanti.