TML n. 25 / 2025 Autismo e uso prenatale di paracetamolo

Il paracetamolo è stato considerato per decenni il farmaco di scelta per il trattamento della febbre e del dolore durante la gravidanza, ma un recente annuncio del Department of Health and Human Services (HHS) negli Stati Uniti ha suscitato un dibattito sui suoi effetti sullo sviluppo neurologico del feto e sul rischio di autismo.


L'ANNUNCIO — L'annuncio dell'HHS sostiene che l'uso cronico di paracetamolo nelle donne in gravidanza, specialmente nelle fasi avanzate della gravidanza, può causare effetti neurologici a lungo termine come l'autismo nei loro figli. (1) L'annuncio cita una "dichiarazione di consenso" che invita a ridurre al minimo l'uso del paracetamolo durante la gravidanza. (2) La dichiarazione di consenso non è stata approvata da alcuna organizzazione professionale ed è stata criticata per aver travisato gli studi a cui fa riferimento e per non aver tenuto conto delle potenziali variabili di confondimento. (3)
In concomitanza con l'annuncio dell'HHS, la US Food and Drug Administration (FDA) ha inviato una lettera ai medici in cui dichiara che aggiungerà informazioni sui rischi per lo sviluppo neurologico ai foglietti illustrativi dei prodotti a base di paracetamolo. (4,5) La lettera ipotizza che la tossicità del paracetamolo potrebbe essere causata dall'incapacità del fegato in via di sviluppo del feto di metabolizzare adeguatamente il farmaco. (4) Alcuni scienziati hanno teorizzato che la riduzione dei livelli di glutatione materno durante la gravidanza potrebbe causare un'eccessiva esposizione fetale al metabolita tossico del paracetamolo NAPQI. (6)