The Medical Letter TML n. 3 / 2024

Nr. 03 del 05/02/2024

TML n. 3 / 2024 Carbossimaltosio ferrico iniettabile per la carenza di ferro nell'insufficienza cardiaca

La US Food and Drug Administration (FDA) ha approvato il carbossimaltosio ferrico (Ferinject Vifor France SA, per solo uso ospedaliero; non approvato in Italia per questa indicazione); per il trattamento per via endovenosa della carenza di ferro negli adulti con insufficienza cardiaca di classe II/III della New York Heart Association (NYHA) per migliorare la capacità di esercizio. La carenza di ferro è presente in circa il 30% dei pazienti con insufficienza cardiaca ed è stata associata a una riduzione della qualità della vita e a un aumento dell'ospedalizzazione e della mortalità. (1)


TRATTAMENTO STANDARD – Le linee guida dell'American Heart Association/American College of Cardiology raccomandano la terapia endovenosa a base di ferro per migliorare lo stato funzionale e la qualità di vita dei pazienti con insufficienza cardiaca con frazione di eiezione ridotta (HFrEF) e carenza di ferro con o senza anemia. (2)
Una metanalisi di 12 studi randomizzati e controllati su un totale di 3492 pazienti con insufficienza cardiaca e carenza di ferro con o senza anemia ha rilevato che il trattamento con ferro per via endovenosa (varie preparazioni, ma principalmente carbossimaltosio ferrico) ha ridotto l'incidenza di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca ed è stato associato a una classe NYHA più bassa e a una frazione di eiezione del ventricolo sinistro (LVEF) più elevata nel corso di un follow-up medio di 8,3 mesi. La differenza tra il gruppo che assumeva ferro per via endovenosa e quello di controllo nella distanza percorsa a piedi in sei minuti o nell'incidenza di mortalità cardiovascolare o per tutte le cause non è risultata statisticamente significativa. (3) Il ferro orale è meno efficace del ferro per via endovenosa nei pazienti con insufficienza cardiaca ed è scarsamente tollerato. Gli studi sugli agenti stimolanti l'eritropoietina nei pazienti con insufficienza cardiaca non hanno riscontrato alcun beneficio e un aumento del rischio di tromboembolismo. (2) La trasfusione di globuli rossi può essere presa in considerazione quando i valori di emoglobina sono inferiori a 7 g/dl. (1)

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