TML n. 8/2020 LASMIDITAN E UBROGEPANT PER IL TRATTAMENTO ACUTO DELL’EMICRANIA
La US Food and Drug Administration (FDA) ha approvato il lasmiditan (Reyvow-Eli Lilly negli USA; non disponibile in commercio in Italia), un agonista orale dei recettori della serotonina (5-HT1F), e l’ubrogepant (Ubrelvy-Allergan negli USA; non disponibile in commercio in Italia), un antagonista orale del recettore peptidico correlato al gene della calcitonina (CGRP), per il trattamento acuto dell’emicrania con o senza aura negli adulti.
TRATTAMENTO DELL’EMICRANIA – Per il trattamento dell’emicrania da lieve a moderata, senza nausea o vomito, potrebbe essere sufficiente un analgesico orale non oppioide, come un FANS. Il farmaco di elezione per il trattamento dell’emicrania da moderata a intensa è un agonista orale dei recettori della serotonina (5-HT1B/1D) (“triptano”). Il tasso di assenza di dolore a due ore dalla somministrazione di un triptano è del 12-40%. I pazienti che non rispondono a un triptano potrebbero rispondere a un altro. Con i triptani si verificano di rado angina, infarto miocardico, aritmia cardiaca e ictus; questi farmaci sono controindicati per l’uso nei pazienti con malattia vascolare. Nei pazienti che non rispondono o non possono prendere un triptano, talvolta vengono utilizzate la diidroergotamina (Diidergot-Teofarma e Seglor-Acarpia Farmaceutici) o l’associazione precostituita di ergotamina tartrato e caffeina (Cafergot-Amidpharm).
LASMIDITAN
MECCANISMO D’AZIONE – Il lasmiditan, il primo “ditano” a essere approvato per il trattamento dell’emicrania, si lega in maniera selettiva ai recettori 5-HT1F espressi sui neuroni del trigemino, inibendo le vie del dolore nel sistema centrale e periferico del trigemino. A differenza dei triptani, non è stato dimostrato che il lasmiditan abbia effetti vasocostrittori.
STUDI CLINICI – La FDA ha approvato il lasmiditan sulla base dei risultati di due studi in doppio cieco (SAMURAI e SPARTAN), nei quali un totale di 5100 pazienti con un’anamnesi di emicrania con o senza aura da almeno un anno e 3-8 episodi di emicrania al mese è stato randomizzato a ricevere 50, 100 o 200 mg di lasmiditan o placebo nelle quattro ore successive all’insorgenza della cefalea. Ai pazienti è stato inoltre detto di prendere una seconda dose di lasmiditan o placebo a distanza di 2-24 ore dalla prima se necessario come trattamento di soccorso o in caso di ricomparsa dell’emicrania. La maggioranza dei pazienti arruolati presentava almeno un fattore di rischio cardiovascolare (età > 40 anni, livelli elevati di colesterolo totale, livelli bassi di colesterolo HDL, pressione arteriosa sistolica elevata, diabete, stato di fumatore). La prevalenza complessiva della malattia cardiovascolare era del 20%, ma solo l’1% dei pazienti aveva cardiopatia ischemica nota. Sono stati esclusi i pazienti con un’anamnesi di disturbi che causavano capogiri e/o vertigini ricorrenti.